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Una selezione dei pezzi scritti per Caffè Pascucci
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Il cuggino che c'è in me
Questa è una canzone dal Guatemala. È una canzone che profuma di caffè. Tantissimo caffè. È una canzone fatta di accoglienza, di ospitalità, di abbracci forti e di mani che si stringono fino a non staccarsi più.In questa canzone c’è la globalizzazione che bussa alla porta però non c’è la corrente elettrica. In compenso, da quando la municipalità ha installato la pompa nuova, l’acqua arriva alle case ogni due giorni.
CONTINUA A LEGGEREBellezza e corruzione, stupore e violenza, devozione e miseria: il fascino della tigre asiatica è immutabile e resterà tale chissà ancora per quanto, magari per sempre, alla faccia di quella globalizzazione che ogni essenza sbiadisce e che rade al suolo la memoria dei popoli. Come la dea Kālī, l’India divora il tempo che rimane eterno e forse basta questo a spiegare l’eccesso di contraddizioni che segna questa terra, smisurata in tutto.
CONTINUA A LEGGERENon siamo sicuri sia possibile dire qualcosa di originale sulla moka, una riflessione che non sia già stata fatta nel corso della sua storia trionfale. Al giorno d’oggi, siamo però convinti della bontà di ribadire alcune peculiarità di quello che è forse lo strumento più amato nelle cucine di gran parte dell’orbe terracqueo e analizzare i motivi per cui è diventato sinonimo di caffettiera nel mondo.
CONTINUA A LEGGEREMoka, moka amica, moka adorata, agognata, efficiente e fedele, eterno feticcio degli istanti più lieti. Gli anni si consumano e sempre più spesso capita di vedere le cose appannate dal classico velo di malinconia per un passato non più tangibile ma che invece non passa mai, presente e reale quanto il presente stesso. E gli anni sono passati anche per te, moka, ottantasei per l’esattezza ma pur accusandoli tutti, non li dimostri affatto, sei refrattaria perfino ai ritocchi estetici e non vai in cerca di lifting.
CONTINUA A LEGGEREWe're only it for the money. Siamo qui solo per far soldi, diceva Frank Zappa nel lontano 1968 e dall’uscita del famoso album del genio di Baltimora, le cose non sono di certo cambiate, anzi. Così va il mondo e a invocare uno scenario in cui le leggi economiche siano assoggettate a quelle morali, sono rimasti solo i moralisti che, com’è noto, predicano bene, razzolano male e, mentre lo fanno, racimolano capitale attraverso libri, convegni, congressi, ospitate, comparsate, consulenze, politica, pubblicità, social media, radio e televisione, a ballare con le stelle della Carlucci o a confessarsi da don Fabio Fazio, ed ecco che il cerchio si chiude e la regola di Frank è un’altra volta dimostrata.
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