1972
Riccardo Biz, già Riccardo Gambuti, nasce a Genova da genitori giovani, geniali e bellocci ma prende coscienza di sé soltanto nel 2016.
1975
Il nonno gli regala una macchina da scrivere, rimediata chissà dove. Riccardo comincia a schiacciare tasti a casaccio e ad alternare scritte sovrapposte, rosse e nere.
1976
A quattro anni, Riccardo legge meglio del settanta percento della popolazione alfabetizzata.
Il papà, che ha un talento smisurato per l’elettronica, è mal impiegato presso le FS e si fa il mazzo anche per i suoi colleghi, mentre la mamma tiene a bada il bimbo, sulle note di Stefano Rosso.
1982
Impara a risolvere il cubo di Rubik.
Per sottofondo, "La voce del padrone" di Franco Battiato.
1985
La professoressa d'italiano gli conferisce la patente di filosofo, per via di avanguardistiche considerazioni su relativismo e senso della vita.
Riccardo incassa con soddisfazione ma continua a preferire la matematica.
1995
Fa fagotto, saluta Genova e si trasferisce a trenta chilometri "di curve dalla vita" della riviera romagnola.
Come i politici di oggi, Riccardo è intriso di cultura pop.
1998
Va a lavorare come operaio in una fabbrica di casse da morto per facoltosi e comincia la sua battaglia contro la segatura. La polvere di legname invade la sua vita e si insinua dappertutto, peggio degli sfilatini della Pina Fantozzi: dal letto alle narici, dalla lavatrice all’orifizio anale, non c’è spazio che non risulti intaccato.
2001
Viene assunto come disegnatore CAD da un'azienda di illuminotecnica in perenne conflitto con la Cina.
Nel 2014, il gigante asiatico vince la guerra ma agli sconfitti viene giustamente concesso l'onore delle armi.
2003
Si innamora di una bellissima valchiria, nel senso più bellicoso del termine: un’ex ufficiale della Stasi in pensione anticipata dalla quale ha due figli, Dorothea ed Helmut.
Riccardo è felicissimo ma allo stesso tempo, smette di cantare sotto la doccia.
2016
Con il ruolo di tuttocampista, viene ingaggiato dalla Caffè Pascucci Spa: un'azienda dalla visione d'impresa di modello californiano, mirata al benessere dei dipendenti e proiettata nel futuro. Se non fosse per le Teste di Moro siciliane seminate lungo i corridoi, le galline che beccano nel parcheggio e la vista new age delle colline montefeltrane, sembrerebbe di stare a Palo Alto.
2017
Viene a mancare il suo migliore amico e Riccardo capisce che il tempo delle cazzate si è esaurito per sempre anche se non cessano i dubbi esistenziali che lo perseguono dall’età prescolare.
2018
In Caffè Pascucci, il lavoro è una figata e sulla sua scrivania passano le richieste più disparate: dalla gestione dell'advertising allo sviluppo di nuovi canali di vendita online; dalla ricerca e l'implementazione di soluzioni alternative per il digital signage alla costruzione di siti internet e landing page.
L'assistenza informatica ai colleghi è parte del quotidiano, come ripristinare stampanti e clonare hard disk al capolinea ma capita pure che nei periodi più caldi si ritrovi in magazzino a imballare ed evadere gli ordini di giornata, d'altronde un generoso tuttocampista ha sempre da farsi trovare pronto, se non vuol finire in panca.
Di tanto in tanto, gli commissionano articoli sul mondo del caffè.
2020
È ancora tutto da scrivere.